Esistono alcuni farmaci che possono agire come agenti causali di alterazioni a livello dei tessuti parodontali.
Secondo gli studi più recenti e secondo una recente nuova classificazione delle malattie parodontali, pubblicato a giugno del 2018, alcuni farmaci posso provocare un aumento del volume gengivale.
Tra questi ad esempio i farmaci per il trattamento dell’epilessia , alcuni farmaci calcio-antagonisti utilizzati come anti-ipertensivi o per altre patologie dell’apparato cardiocircolatorio, i farmaci immunoregolatori usati per esempio in soggetti trapiantati ed i farmaci contraccettivi orali se usati in alte dosi.
Dal punto di vista clinico questi farmaci non producono di per sé malattia gengivale e l’aumento del volume gengivale che ne consegue non si presenta in tutti i pazienti che ne fanno uso. Inoltre i segni clinici da essi indotti possono variare sia da persona a persona che nella stessa persona, a seconda dell’età o delle zone della bocca coinvolte.
È bene sottolineare quindi che, la comparsa dei segni di infiammazione gengivale in quelle aree dove è presente un aumento del volume gengivale causato dai farmaci, è strettamente legata alla presenza di accumulo di placca batterica e alla persistenza di essa sulla superficie dentale vicino alla gengiva.
Possiamo dire quindi che l’aumento del volume gengivale indotto dall’assunzione di questi farmaci, favorisce l’accumulo di placca che a sua volte causa infiammazione gengivale. Inoltre rappresenta anche un ostacolo alla corretta esecuzione delle manovre di igiene orale domiciliare, come per esempio all’utilizzo dello spazzolino, del filo interdentale e dello scovolino, riducendo di molto l’efficacia di questi dispositivi.
È pertanto sempre necessario informare il dentista circa l’eventuale assunzione di farmaci e qualora si riscontrino modifiche della forma e della salute gengivali .